Una di queste sere prenatalizie eravamo in libreria io e il mio amico A. libraio del’immediato futuro a raccontarci il bi e il ba dei libri che più ci piacciono.
Il mio amico A. girellando tra gli scaffali all’improvviso è colto da folgorazione : La linea Gotica di Ottiero Ottieri ed. Guanda.
Ho curato le bozze, ci ho passato l’estate, è bellissimo. Gli credo. Lo prende dalla mensolina e mi legge a voce alta il primo paragrafo.
Una linea gotica, mentale, per me taglia a mezzo l’Italia. Ci vivo a cavallo. I dilemmi spirituali, dell’anima, si proiettano nella geografia. Una scelta interiore si camuffa da scelta di una città e non è nemmeno del tutto un camuffamento. Roma è il mio essere, Milano il mio dover essere. Sogno una terza città che le unisca, dove avere tutto, conciliare tutto e stare una buona volta tranquillo.
Mi commuovo.
Me lo sono stampato e me lo sono appeso in cucina, dice. E io ci intitolo il mio posto di scrivere, penso. E questa è la storia del bi e del ba de La Terza Città, un posto di scrivere*.
*grazie Gerruso